150 anni fa Roma diventa capitale d'Italia, da allora la sua popolazione passa da circa 200.000 abitanti agli oltre due milioni e mezzo censiti nel 2011; fino al 1971 la crescita è stata di circa del 30% all'anno, numeri incredibili per una città che nell'ultimo secolo e mezzo ha cambiato radicalmente la sua forma.
In questa crescita folle, Roma ha lasciato dietro di sé pezzi di storia, di vita e di memoria, come i borghetti, agglomerati di lamiera che ospitavano i baraccati, nuovi cittadini romani che venivano qui a cercare fortuna dal sud o dal centro Italia. Storie ai margini che hanno animato la nostra città dai primi anni del '900 fino agli anni 60/70. Una realtà ricordata solo attraverso racconti mitici, come quelli legati a Pasolini.
" Nessuno voleva raccontare questo posto, non c'era niente di bello da raccontare qua " dice Piero, ex abitante di Borghetto Prenestino, area nata tra la stazione Prenestina e la fabbrica della Snia, che ha ospitato migliaia di persone dagli anni '20 del novecento; venuto qui da Squillace, cercando una vita migliore, Piero oggi lavora al circolo sportivo che sorge in quel'area; gli fa eco Tano D' Amico, fotografo che tra quelle baracche ha conosciuto " Una nuova umanità, un nuovo modo di fare fotografia " come ci ricorda lui stesso mentre torniamo in quel pezzo di città 40 anni dopo.
Oggi è un piazzale vuoto, qualche nuova baracca nascosta, un circolo sportivo, la stazione e la chiesa di Sant'Agapito sempre li a definire i confini.
E una memoria da ricostruire e distruggere di continuo, per capire Roma ieri, oggi e forse anche domani.
Grazie a
e alla sua
che con con la loro "zattera" mi hanno portato in una Roma che non conoscevo. una parte di questa storia sarà esposta a
da oggi fino al 28 febbraio.
@spontaneamente2020